I biberon: un pericolo oltre l’inaspettato.

Miscoplastiche: la degradazione dei biberon durante la preparazione del latte artificiale

Mi sembra assurdo pensare l’essere umano non abbia scoperto o prodotto, qualcosa di innocuo. E’ vero tante cose che si stanno facendo vanno in una direzione etica e a favore dell’ambiente, ma mi sorge una domanda. Come si potrà rimediare a ciò che è stato fatto?

E’ da poco stato pubblicato da Nature Food, uno studio sulla potenziale esposizione dei bambini alle microplastiche derivanti dal consumo di latte artificiale, preparato in biberon in polipropilene. In questo studio si mostra il rilascio di microplastiche con valori fino a 16,2 milioni di particelle per litro. E’ stato inoltre dimostrato che la sterilizzazione con PP IFB e l’esposizione all’acqua ad alta temperatura aumentano significativamente il rilascio di microplastiche. E’ stata esaminata la stima della potenziale esposizione globale ai bambini fino a 12 mesi, in 48 regioni, e sono strati trovati valori impressionanti: da 14.600 a 4.550.000 particelle pro capite al giorno, a seconda della regione.

Gli esperimenti sono stati ripetuti a diverse temperature, e, maggiore è la temperatura, maggiore è la dispersione di particelle, confermando così che plastica e calore non concordano. Anche il gesto di agitare il biberon, è insano, in quanto aumenta la dispersione di microplastiche.

I danni che l’assunzione ripetuta di plastica possa provocare nell’organismo umano, e ancora di più nei neonati (primi 6 mesi di vita) e nei bambini, è al momento ignoto, ma oggi si sa che ogni essere umano, ogni giorno, ingerisce, quotidianamente, l’equivalente di un bancomat.

Ma il sano e vecchio biberon in vetro con tettarella in caucciù naturale?

Elena Alquati – food consultant

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