Il latte materno: Prezioso alleato per la salute del bambino

Il latte materno è un preziosissimo alleato per il cucciolo di Homo Sapiens sapiens. Ricco di macro e micronutrienti il latte materno può essere considerato “sangue bianco”. Mai uguale a se stesso dal colostro al latte maturo, il latte materno riconosce le esigenze del bambino e vi ci si adegua, in una danza e in riconoscimento continuo e prezioso.

Nel latte di madre nulla è casuale.

Pensiamo alla presenza di proteine così importante nel colostro .. sono quasi tutte proteine che servono al sistema immunitario del neonato, immunoglobuline materne, lattoferrina, lisozima… servono nel colostro più che mai poiché la prima settimana di vita del neonato è di certo la più pericolosa per quanto riguarda la possibilità di infezione dal mondo esterno. Tra le siero-proteine del colostro spicca la alfa-lattoalbumina che serve a produrre lattosio ma anche da favoloso prebiotico intestinale per il microbiota neonatale.

Il latte materno maturo rispetto al colostro, ha ridotto la sua quantità proteica (0,9 gr\100 ml di proteine) ma rimane comunque sempre più carico di alfalattoalbumina rispetto al latte vaccino e meno carico di caseina.Ecco perché il latte materno è senza dubbio più digeribile rispetto al latte vaccino.

Anche i lipidi del latte materno sono eccezionali : contenuti in un globulo grasso il cui cuore è ricco di trigliceridi (Milk Fat Globule) sono presenti nella membrana esterna trilayer di tali globuli ricca di fosfolipidi e colesterolo in gran parte come acidi grassi insaturi e sono fondamentali per la maturazione intestinale, cerebrale , dell’occhio e per la crescita totale del bambino.

Tra gli acidi grassi spicca senz’altro la presenza di DHA ( acido docosaesanoico): tale acido grasso poliinsaturo è un potente antiinfiammatorio e ha la funzione di regolare la crescita del sistema nervoso del bambino.

L’importanza della dieta in gravidanza (ma anche prima)

La dieta che la donna gravida tiene in gravidanza influenza la composizione del latte: se la donna gravida assume DHA dall’esterno nell’ultimo trimestre di gravidanza il suo latte ne sarà più ricco. Un altro meraviglioso esempio della perfezione del latte materno è la presenza di oligosaccaridi , lunghe catene di monosaccaridi (sono 5 i monosaccaridi che possono combinarsi nella catena alla cui estremità c’è sempre una molecola di lattosio) presenti e diversi in ogni latte di madre.

Tali oligosaccaridi non servono per essere digeriti dal bambino ma:

  • servono al microbiota del bambino di cui sono nutrimento
  • servono come esca per i patogeni intestinali che vengono bloccati e non riescono ad esplicare la loro funzione infettante,
  • servono come stimolo al sistema immunitario del bambino che mentre viene allattato sviluppa sempre meglio e sempre di più le sue capacità difensive sviluppando la capacità di infiammarsi e di tollerare.

Il microbiota intestinale del bambino è fondamentale per il suo sviluppo in salute; il contatto tra i batteri e il feto è già presente in utero: in placenta, nel liquido amniotico e in cordone ombelicale sono già presenti batteri. Se il contatto tra batteri e nuovo essere umano è cosi precoce, è perché è tanto importante. Il microbiota intestinale infatti è capace di “fare scuola” al sistema immunitario intestinale per renderlo capace di riconoscere il “self” dal “ non self”. Si pensava che il latte materno fosse sterile e invece contiene una folta comunità batterica: 800 ml di latte materno, che servono a nutrire un bambino di circa 5,5 kg circa, possono contenere fino ad 1.000.000 di batteri!

I batteri del latte materno (MOM: Milk Oriented Microbiota) giungono nel latte trasportati dalle cellule dendritiche (cellule della immunità innata della madre) dall’intestino materno in un circolo prezioso chiamato “circolo enteromammario”.

Il microbiota del latte materno (MOM) si armonizzerà con il microbiota già presente nell’intestino del bambino producendone sviluppo e funzioni.

E c’è di più

Da tempo si conosce la capacità che ha, il latte materno, di proteggere il bambino, non solo nei mesi in cui viene assunto, ma anche a distanza nel tempo, persino in età adulta.

La letteratura scientifica ci insegna che i bambini allattati al seno materno sono adulti meno allergici, meno obesi, meno ipercolesterolemici di quelli che il latte materno non lo hanno assunto.

Tali capacità dipendono da “ marcature epigenetiche”, cioè da alterazioni funzionali, non strutturali, che avvengono sul DNA del bambino, grazie alla azione del latte materno. Come tali marcature potessero avvenire non era noto fino a pochi anni fa.

Ora sappiamo che oltre ad azione sugli enzimi che producono le marcature, il latte materno è ricco di vescicole del diametro tra i 30 e i 100 nanometri chiamate esosomi. All’interno di questa vescicole sono contenuti dei microRNA con potenzialità epigenetica. Lavori scientifici hanno mostrato come tali esosomi carichi del loro potenziale informazionale siano in grado di attraversare la barriera intestina del neonato, raggiungere il circolo e tutti gli organi del bambino pronti a svolgere la loro funzione modulante.

Tutti i latti sono ricchi di esosomi, ogni latte degli esosomi specie-specifici: da qui la importanza di far assumere ai bambin latte materno o latte adattato al materno, non latte vaccino.

Per ultimo ricordiamo la presenza di cellule staminali nel latte di madre in grado di maturare e divenire cellule mature di tutti gli organi, compreso il cervello, sotto la spinta dei microRNA.

Oltre a tutte le meravigliose qualità che abbiamo fin qui citato dobbiamo sottolineare che l’allattamento materno stimola il legame (“bonding”) tra madre e bambino attraverso la liberazione di ossitocina, neuro-ormone prodotto dalla ipofisi posteriore durante la suzione che serve alla eiezione del latte ma anche a rafforzare l’istinto di protezione della madre verso il neonato e alla maturazione del cervello neonatale per maturazione della microglia e switch del GABA.

Tutte le più importanti Organizzazioni Mondiali che si occupano di bambini (OMS, WHO, etc)

raccomandano allattamento al seno esclusivo per almeno sei mesi, età in cui si inizia a introdurre il cibo solido.

Eleonora Lombardi Mistura

Pediatra e Direttore Comitato Scientifico L’Ordine dell’Universo

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